Venerdì 6 Aprile
ore 21,30
presso la sede
dell’Associazione Kreativa
Via Nicola Barbantini n.113/115
Località Arancio (zona Stadio)
LUCCA
presentazione del romanzo
La grazia sufficiente
(Campanotto, 2010)
di Giancarlo Micheli
A partire dalle pagine del romanzo, l’Autore svilupperà alcune riflessioni sui paesaggi della cultura, a Oriente e a Occidente dell’umanità che si rivela nelle forme concrete dell’arte. Sei invitato a partecipare.
se vuoi ascoltare la lettura di un brano del romanzo, clicca qui
se desideri acquistare il romanzo:
oppure:
Campanotto editore
via Marano, 46
33037 Pasian di Prato UD
tel. 0432 699390 – 0432 690155
fax 0432 644728 – 0432 644342
email inga@campanottoeditore.191.it
hanno scritto de La grazia
sufficiente:
Il valore della prosa del Micheli risiede esattamente nella capacità, dispiegata in ogni frase e in ogni periodo, di portare alla luce nuove realtà, dapprima linguistiche ma che si trasformano, poi, in nuove realtà prettamente percettive. Alla conclusione della lettura di un romanzo di Micheli traiamo una percezione dell'esistente estremamente più ricca di quanto ci era compagna prima.
Stefano Busellato (Erba d'Arno, n.123 – inverno 2011)
La potenza evocativa di un linguaggio colto ed essenziale, dà luogo ad ambientazioni e personaggi dai cromatismi puri al limite del sovrasensibile, che affiorano da una dimensione spazio-temporale immaginifica, realizzandosi sul piano visivo come delle vere e proprie sequenze cinematografiche, delle cui tecniche il Micheli mostra di essere profondo conoscitore.
Roberta Raggioli (La Mosca di Milano, n.23 – Dicembre 2010)
Romanzo tenace e appassionato, La grazia sufficiente coniuga erudizione (di cui sono testimonianza le numerose note a fine di ogni capitolo) e poesia, grazie al suo linguaggio distillato e ben forbito che cerca di supplire alle difficoltà della teologia indimostrabile con la ben più robusta forza espressiva di una liricità intensa e asciutta, fatta di immagini e di riverberi, di rattenuta commozione e di espansione descrittiva non priva di un sapore arcaicizzante e delibato.
Giuseppe Panella (Zeta – rivista internazionale di poesia e ricerche, anno XXXII n.3 – 2010)
L'incontro e la eventuale compenetrazione di due culture così diverse – quella europea e quella orientale – non è mai stata facile impresa per le implicazioni e il pensiero dei rispettivi soggetti. Nel romanzo di Micheli si scopre tuttavia, più che un'adesione formale, una comprensione, tanto da dar vita a un'opera affascinante, che si traduce in vicende per taluni versi singolari.
Luciano Nanni (Literary.it, n.4 – 2010)
Il romanzo di Giancarlo Micheli è un romanzo cosmopolita ed internazionale, offrendo un incrocio tra diverse culture, dislocate anche in tempi diversi (i due protagonisti vivono, infatti, una distanza di tempo di tre secoli), e, promuovendo nella fictio incontri tra personaggi di varie nazioni, ne acuisce i vari contatti sociali e commerciali, come ad esempio tra giapponesi e commercianti olandesi.
Angelo Manitta (Il Convivio, anno XII n.2 – 2011)
Tra i passi migliori del romanzo è senz'altro la descrizione della vita familiare di Baruch in Giappone. Egli si innamorerà, infatti, di una giovane prostituta e avrà un figlio da lei; riuscirà, inoltre, a riconquistare e difendere la sua relazione sentimentale anche quando varie disavventure lo costringeranno ad un periodo di prigionia sull'isola di Deshima, nella baia di Nagasaki, dove gli shogun avevano confinato l'esiguo gruppo di mercanti occidentali risparmiati dal decreto generale di espulsione del 1628. Questo episodio è narrato con toccante lirismo.
Marinella Lazzarini (Literary.it, n.3 – 2010)
Una scrittura esigente – che richiede il massimo impegno da parte del lettore per coglierne ogni sfumatura – ed erudita allo stesso tempo, come quando ci ritroviamo a familiarizzare con eventi accaduti secoli prima, con personaggi storici, con correnti filosofiche e con elementi della mitologia scintoista sui quali ci vengono in aiuto le abbondanti note che concludono ogni capitolo. È in questo che risiede il valore di questo testo, nella capacità di riportare alla luce molteplici aspetti della realtà, sia a livello stilistico che contenutistico.
Marilena Genovese (Literary.it, n.9 – 2010)
La conoscenza dell'autore del mondo orientale non fa che incuriosire il lettore e offrire continui spunti per approfondire la nostra conoscenza di una cultura così lontana da quella che permea la nostra vita quotidiana. Passato e presente si mescolano e si amalgamano con sapienza. Micheli si rivela una voce interessante e non banale del nostro panorama culturale.
Serena Adesso (Mangialibri.it, Settembre 2011)
La grazia sufficiente, sotto la veste di romanzo, nasconde in realtà un consistente midollo filosofico e spirituale. E' un'opera colta, elaborata, a tratti impervia, dalle pagine levigate con acuta perizia. E il linguaggio – tanto cesellato e preciso da mostrare talvolta resistenze al lettore impaziente – custodisce tra i suoi termini ricercati, le sue volute ampie, le sue inclinazioni inattese, un tesoro che va al di là dello stile. Questa lingua senza tempo è fatta per raccontare una storia senza tempo: quella dell'anima.
Anna Lisa Somma (Bibiliotecagiapponese.it, Dicembre 2011)
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